L’acqua si razionalizza col software
Da Milano – Tutto il mondo si sta arrovellando in quello che rappresenta uno dei problemi di crescita a livello globale: l’acqua. Quella potabile rappresenta una risorsa preziosa ma non inesauribile e la sua domanda è in continua crescita. Saranno sufficienti le risorse idriche a garantire il nostro futuro e quello delle generazioni che verranno?
Una risposta a questa domanda può arrivare dall’impiego delle nuove tecnologie, hardware e software, infatti, se l’acqua non è inesauribile, il ricorso all’IT può servire a gestirla meglio, evitarne sprechi e distribuirla in modo più razionale in base ai bisogni emergenti.
Solo il 2,5 per cento dell’ acqua presente sul nostro pianeta è potabile, e tre quarti di essa sono bloccati nei ghiacciai del Polo nord e sud.
Circa il 18 per cento della popolazione mondiale è tutt’ora priva di accesso all’acqua potabile e, secondo le statistiche delle Nazioni Unite, la domanda di acqua è prevista in aumento del 40 per cento nei prossimi 20 anni. Insomma, un corretto monitoraggio delle risorse idriche appare imprescindibile.
Sono molte le società pronte a buttarsi in un mercato che nel 2007 valeva 522 miliardi di dollari e si stima possa raggiungere 1 trilione di dollari entro il 2020. Tra queste IBM che ha già sviluppato diverse soluzioni nei suoi laboratori di ricerca.
In particolare sono stati creati sistemi per evitare il controllo diretto da parte di persone fisiche (che non può essere più di tanto tempestivo) e che demandano la verifica della qualità delle acque, dei livelli, la ricerca di crepe e rotture di condutture ad un processo completamente automatizzato, con sistemi per monitorare serbatoi, fiumi, porti e piccoli sensori situati in acqua e lungo le condotte fino ad abitazioni e aziende. Il software analizza i dati risultanti e li mostra su computer consentendo ai manager di monitorare i propri sistemi e riscontrare immediatamente problemi come perdite o contaminazioni.