La macchina del tempo portatile
Da Milano – Viaggiare nel tempo è possibile? Se ne discute da molto, dipende, secondo le recenti teorie, dalla curvatura spazio-tempo, eppure il progetto iTacitus ha reso questo sogno dell’uomo una realtà.
iTacitus, è l’acronimo di Intelligent Tourism and Cultural Information through Ubiquitous Services, tra i progetti portati avanti da questa struttura c’è un’implementazione della tecnica, già ampiamente sperimentata, di Augmented reality che consente di miscelare in modo realistico immagini virtuali e reali.
Nel caso di iTacitus l’idea è quella di consentire al visitatore di vedere com’era una particolare monumento in origine, di rivelare l’antico splendore di vestigia del passato ormai irrimediabilmente segnate dal trascorrere del tempo, oppure di visualizzare anche suoni e aspetto del panorama circostante centinaia di anni prima . Il meccanismo è piuttosto semplice, almeno a raccontarlo, il turista scatta una foto o filma un video con il proprio dispositivo mobile o videocamera, un sistema di rilevamento associa la foto o il video girato e lo invia per un’analisi al data base centrale che restituisce il contenuto di Augmented reality associato, ovvero un’immagine, spesso una ricostruzione 3D, che mostra come era l’edificio o il monumento in origine e contiene anche informazioni testuali aggiuntive. Una specie di cicerone virtuale che consente davvero ai visitatori di fare un salto indietro nel tempo.
Esperimenti riusciti in questo senso sono già stati effettuati sulla Reggia di Venaria di Torino, e il Castello di Winchester nel Regno Unito.
Ora la sfida è quella è quella di sviluppare software che consentano di utilizzare l’Augmented reality su dispositivi mobili come iPhone e o Google Android espandendone le possibilità.
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