Palm Pre sfida l’iPhone
Da Milano – In America il lancio è previsto dopo domani, il 6 Giugno, da noi si parla genericamente della seconda metà del 2009. Eppure il Palm Pre si preannuncia come uno dei più seri rivali dell’iPhone.
Ha molte frecce nel suo arco. Come prima cosa un connubio interessante tra tastiera tradizionale (a dire il vero è ancora meglio perché si tratta di una tastiera estesa QWERTY: una lettera per ogni tasto!), evidenziabile sollevando il display con meccanismo slide, è l’interfaccia touch screen.
La presenza della tastiera è una specie di miracolo tanto invocato dai grafomani che hanno cercato di sublimare la propria tendenza a scrivere sull’iPhone o altri cellulari: il compito non è semplicissimo utilizzando la tastiera a sfioramento, spesso si schiaccia la lettera vicina a quella che si vorrebbe schiacciare, il risultato è che scrivere un sms di senso compiuto può risultare parecchio frustrante.
L’altro elemento interessante è il sistema operativo che ricorda davvero molto quello dell’iPhone e che è stato denominato, guarda caso, WebOS. Sarà un altro caso ma sembra che allo sviluppo di questo smartphone abbia contribuito del personale fuoriuscito da Apple, e quindi forse comincia ad essere un indizio il fatto che il Palm Pre si comporti in molti casi come l’iPhone. Ad esempio, viene rilevato da iTunes e consente in questo modo la perfetta sincronizzazione tra Mac e PC.
Ma le similitudini non finiscono certo qui.
Volendo tirare una riga, come si dice in gergo, può darsi che il Palm Pre sia addirittura superiore all’iPhone come caratteristiche tecniche, anche se si attende l’uscita di un nuovo più performante modello da parte della casa di Cupertino. Quello che forse farà la differenza è la disponibilità di applicazioni. iPhone può contare su migliaia di programmi in continuo sviluppo e distribuiti attraverso un modello di business perfetto: l’Apple store. Palm Pre parte con l’intenzione di seguire questo modello, ma per il momento siamo solo nell’alveo delle buone intenzioni: basteranno a colmare il gap con un mercato che vede oltre 20 milioni di iPhone già venduti?