Safari 4: senza ritorno o quasi

saf4Da Milano – Da qualche giorno Aggiornamento Software di Apple proponeva il nuovo Safari 4 sia per Leopard che per Tiger. La tentazione era forte e così abbiamo provato a pensionare la versione 3.2.3 su un Mac equipaggiato con Tiger e fare qualche prova.
Da un punto di vista estetico Safari 4 è suggestivo. La possibilità di vedere i siti più visitati con una bella anteprima panoramica che ricorda il nostro “cooliris”, la cronologia delle pagine visitate da scorrere in modalità “simil Cover Flow” e poi una certa velocità di caricamento delle pagine che a dire il vero si apprezza di più con Leopard, sono tutte caratteristiche che colpiscono.
Detto ciò abbiamo anche sperimentato subito gli effetti negativi. Safari 4, zitto zitto, va a modificare in modo sostanziale il Framework Webkit (Sistema/Libreria/Frameworks/WebKit.framework) con il risultato, ad esempio, che utilizzare il CSM (content management system) di WordPress non è più possibile perché alcuni comandi di stile non vengono eseguiti in modo corretto (la scelta del colore), ma può darsi che il problema si ponga anche su altri fronti.



A questo punto dopo aver provato e riprovato, abbiamo promosso Safari 4 su Leopard e abbiamo deciso di toglierlo sul computer equipaggiato con Tiger. Per tornare all’antico abbiamo scaricato la versione 3.2.3 di Safari dal sito di Apple, cestinato Safari 4 e il file .plist delle Preferenze, ma, sorpresina, al momento dell’installazione il programma di verifica ci ha informati che era già installata una versione più recente.
Evidentemente alcuni componenti di Safari 4 risultavano ancora installati.
Per cercare di risolvere il problema ne abbiamo provate parecchie, alla fine la soluzione più pratica e veloce è stata quella di scaricare Pacifist (http://www.charlessoft.com/), una piccola applicazione che forza l’installazione anche quando l’installer del software non la consente.
Come per magia siamo riusciti a ripristinare Safari 3.2.3 e tornare all’antico.



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