Abbiamo provato l’iPad
Da Milano – La data di lancio dell’iPad in Italia è stata spostata di un mese, si parla di fine Maggio. Logico che l’aspettativa “monti”. Per cercare di alleviare la sofferenza di tutti coloro che ai primi di Maggio già si immaginavano con l’iPad tra le mani abbiamo voluto fornire, magari non in anteprima assoluta, ma comunque con una certa tempestività, la prova del modello Wi-Fi, già commercializzato in America e concessoci gentilmente da un nostro collaboratore che lo ha acquistato proprio negli U.S.A.
Un oggetto ammaliante
L’iPad vince soprattutto per il design. Le caratteristiche tecniche le sappiamo ormai tutti a memoria ma maneggiarlo realmente è un’altra cosa. E’ pesante, sinceramente ce lo immaginavamo più leggero, bilanciato nella sua forma bombata come l’asta di un equilibrista. Se qualcuno lo avesse scoperto semisepolto nel deserto 20 anni fa, avrebbe pensato ad un oggetto proveniente da una forma di intelligenza aliena.
Wi-Fi croce e delizia.
L’iPad cerca in automatico le reti Wi-fi disponili. Peccato che nella nostra ricognizione fuori dalla redazione non abbiamo trovato un solo hot-spot aperto a cui collegarci. La prova l’abbiamo dovuta fare forzatamente con la base Airport dell’ufficio, peraltro riconosciuta senza problemi.
Il fatto è che l’iPad senza collegamento a internet serve davvero a poco: non si possono navigare le pagine web, non si può ricevere la posta, non si possono vedere i video su YouTube attraverso l’applicazione YouTube. Insomma è un dispositivo “monco” che finisce per tradire la sua originaria natura: negli U.S.A. del resto, la disponibilità di reti Wi-Fi aperte è decisamente superiore. E’ un po’ come portare un Pappagallo tropicale al polo: finisce per adattarsi poco…
Video
Tutti i contenuti multimediali: foto, video e applicazioni compilate dall’utente possono essere sincronizzate ed importate nell’iPad attraverso la sincronizzazione con iTunes versione 9.0 o successive.
Per il resto c’è il serbatoio pressoché infinito delle applicazioni su Apple Store. A proposito, per accedere al negozio di Apple con un iPad americano basta aprire un account americano senza bisogno di configurazioni particolari.
La riproduzione dei video è davvero ottima. Senza rallentamenti. L’audio senza cuffie stereo (che sono opzionali) è però un po’ metallico, è “mono”, scaturisce dall’unico altoparlante presente.
Abbiamo potuto appurare come il formato più compatibile è l’Mp4 (quello dei filmati Youtube) , invece i video il flash streaming, .flv, presenti nelle pagine Web non vengono letti.
Ricarica: un’icognita
Per la ricarica si può utilizzare il connettore dock/USB collegando l’iPad al Mac, oppure l’adattatore per la presa di corrente. Da notare che molte prese USB ad alta potenza (quelle della tastiera o degli schermi non vanno bene) non sono adatte per ricaricare l’iPad. Abbiamo provato a collegarlo ad un Mac Pro “vecchio” di un paio di anni senza successo, viene sincronizzato ma non ricaricato, mentre su un modello iMac di ultima generazione è stato riconosciuto e messo in carica senza problemi.
Batteria
Apple dichiara 10 ore di uso continuato. In realtà la durata è inferiore; noi abbiamo stimato una media di otto ore che è comunque ottima. Mediamente consuma un 10/15% di ricarica ogni ora d’uso. La ricarica è altrettanto lenta proprio per le dimensioni maggiori della batteria rispetto a dispositivi portatili più piccoli (vedi iPhone).
Schermo
Bello, touch, esteso, ma molto sensibile alle impronte. Dopo qualche ora d‘uso sembra il vetro della macchina posteriore quando i miei figli, in viaggio, ci appoggiano le mani. Però si pulisce davvero rapidamente con un panno.
La tecnologia Capacitiva dello schermo è sensibilissima, croce e delizia, infatti capita spesso di digitare inavvertitamente una doppia lettera sulla tastiera virtuale.
Concludendo
Il modello Wi-Fi in Italia è poco utile, certo si può navigare in internet a casa propria, sempre che ci sia una connessione Wi-Fi, sprofondati nella poltrona come leggendo un libro, ma all’aperto diventa pressoché inutile: Mappe, Safari, Mail, YouTube sono inutilizzabili. Si possono vedere video precaricati ovunque e, allo stesso modo, sentire gli Mp3, ma in questo caso 499 dollari, che poi diventeranno euro come suggerisce il rapporto di cambio 1:1 già noto in alcuni paesi europei come la Germania, è decisamente troppo. Conviene acquistare il modello 3G di ingresso a 629 dollari/euro. In questo caso sarà possibile alloggiare all’interno una sim dati telefonica per potere, ora sì, navigare ovunque in piena liberta. In questo senso gli operatori stanno già predisponendo i loro programmi tariffari. Sul sito trovate l’annuncio di Vodafone.