Alla ricerca del “Maligno”
Da Milano – Secondo un recente ricerca rilasciata da Barracuda Labs, sulla base di un studio di due mesi, monitorando più di 25.000 argomenti e 5,5 milioni di risultati di ricerca, Google rimane il più popolare motore di ricerca usato dagli hacker malintenzionati, basandosi sulle parole chiave “avvelenate”.
Nel complesso, Google si aggiudica la corona per la distribuzione di malware: più del doppio della quantità di malware rintracciabili su Bing, Twitter e Yahoo!, anch’essi monitorati nella ricerca. Google conquista la vetta con una percentuale del 69%; Seguono: Yahoo! al 18%; Bing al 12% e Twitter solo all’1%.
I primi 10 termini di ricerca utilizzati dai distributori di malware includono il nome di un giocatore NFL, tre attrici e una playmate di Playboy.
“Avvelenare” i risultati dei motori di ricerca è una tattica attiva negli arsenali del crimine informatico da diversi anni. La pratica, conosciuta come blackhat SEO (search engine optimization) è oggi la fonte primaria per dirottare il traffico verso siti pericolosi.