Cosa cambia con l’iPad?

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Da Milano – Ci sarà tempo per approfondimenti tecnici e prove, quello che però balza subito all’occhio è che l’iPad di Apple mira probabilmente a sconvolgere le regole di un mercato, quello dei libri elettronici e anche delle riviste, non ancora nato ma che rischia di entrare già in crisi di identità.
Per leggere libri all’interno del nuovo dispositivo di Apple occorre utilizzare l’applicazione iBooks, quindi, bisogna caricare i libri in un formato che sia compatibile, il .pdf non va, si parla di formato proprietario epub.
Occorrerà quindi probabilmente programmare tutto ad hoc, come accade se per caso si vuole mettere un libro elettronico nell’iPhone, bisogna convertirsi, in questo caso, alle regole del linguaggio di programmazione, l’SDK (a proposito Apple ha rilasciato ieri un nuovo Software Development Kit -SDK- proprio per iPad).
I libri verranno venduti poi nell’iBookStore. Ricorda qualcosa? Sembra lo stesso meccanismo dell’iTunesStore per vendere le applicazioni per iPhone: bello, ricco e, soprattutto, chiuso.
Insomma per giocare con Apple sembra che, ancora una volta, bisognerà accettare le regole di Apple, però la sfida è interessante e apre, specie in termini di sviluppo, scenari davvero stimolanti.
L’altra cosa inattesa è il prezzo di lancio: 499 dollari sono pochi, però il modello dotato di connettività 3G costa parecchio, più di un iPhone con cui potrebbe, altrimenti, entrare in logica concorrenza.
Quindi si tratta di una scelta di posizionamento estremamente mirata, volta a non creare concorrenza con altri prodotti di Apple, insomma si vuole evitare la cannibalizzazione di quote di mercato a scapito di Mac Book o iPhone.
Altra considerazione da fare: il modello wi-fi in Italia è pressoché inutile. Troppo pochi gli hot spot liberi per godere delle tante interattività proposte dall’iPad. Occorrerà ripiegare sul 3G per avere una connessione alla rete.
Infine un’ultima considerazione: l’idea di un mondo dove tutti alla mattina seduti sul tram sfogliano la loro tavoletta elettronica al posto del giornale è molto più vicina ad un visione di mondo futuristico di quanto non sia mai accaduto fino ad oggi… non sarà Blade Runner ma è un inizio.

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