I blog rivelano il lato migliore degli adolescenti
Da Milano – Uno studio condotto dall’Ohio State University su 100 blogger adolescenti, provenienti da ogni parte degli Stati Uniti, ha rilevato che la grande maggioranza dei ragazzi utilizza i blog per allacciare i rapporti con i loro coetanei e sentirsi parte di una comunità.
Il professor Dawn Anderson-Butcher ha monitorato per un mese i post comparsi sul sito pubblico Xanga per vedere se i ragazzi nei loro post raccontavano di loro comportamenti sconvenienti (ad esempio marinare la scuola, fare uso di droghe o fare sesso) ma con grande sorpresa, la maggior parte dei ragazzi riferiva solamente comportamenti positivi quali la loro partecipazione alle attività scolastiche, i risultati scolastici e il tempo trascorso con la propria famiglia. Tra le attività più comuni svolte nel loro tempo libero dai ragazzi compaiono: i video-giochi (65 per cento), guardare la televisione (45 per cento); fare i compiti (40 per cento), frequentare lezioni di musica, danza, o arti marziali (38 per cento); la navigare in Internet (29 per cento), e partecipare ad attività religiose (22 per cento). Mentre il 65% dei ragazzi riferisce di annoiarsi, ma questo rimane un dato positivo poichè anziché volgere il proprio interesse altrove (leggi droga o altre attività negative) si preferisce trascorrere il proprio tempo scrivendo sui blog.
La percentuale dei post riguardanti comportamenti negativi si abbassa notevolmente, il 28 per cento degli adolescenti si dichiara arrabbiato, il 16 per cento si lamenta di non voler eseguire i compiti a casa e l’11 per cento è preoccupato di ricevere brutti voti.
Solo il 6 per cento ammette di fare uso di droghe, alcol o sigarette e l’1 per cento dichiara di fare sesso.
Il professor Anderson-Butcher ha sottolineato che i genitori dovrebbero controllare i blog dei loro figli. In questo modo, potrebbero venire a conoscenza di eventuali problemi che affliggono i loro ragazzi ed intervenire in maniera adeguata e tempestiva.
Il suo consiglio, ad esempio per gli assidui di Facebook, è quello di entrare a far parte degli “amici” dei figli, o essendo questa un’ipotesi spesso rifiutata dall’adolescente, avvalersi dell’aiuto di un altro adulto di cui il ragazzo si fida.
I dati pubblicati recentemente sulla rivista Child and Adolescent Social Work Journal, si riferiscono allo studio condotto nel 2007. Attualmente, infatti Xanga è molto meno utilizzato dai ragazzi che hanno spostato il loro interesse verso i social network come Facebook.