L’hacker entra in auto

 

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Da Milano – Secondo uno studio realizzato da CAESS (Center for Automotive Embedded Systems Security) e presentato ad Oakland durante il simposio IEEE sulla sicurezza e la privacy a cui hanno partecipato i ricercatori delle Università statunitensi di Washington e San Diego, l’elettronica sempre più sofisticata delle auto ne metterebbe a rischio la sicurezza.
Secondo questo studio molte automobili possono essere manomesse connettendo un computer alla porta per la diagnosi elettronica (OBD) e agendo in remoto da un altro PC. Le modifiche indotte con l’intervento del Pc possono avere conseguenze disastrose: impossibilità di usare i freni, disabilitati tramite la centralina dell’ABS,immagine-15spegnimento del motore mentre si sta guidando, blocco delle porte, errate indicazioni sulla velocità e malfunzionamento dei dispositivi relativi alla sicurezza dell’auto. L’attacco, inoltre, può arrivare per via telematica anche attraverso la CAN, la rete che collega tutti i dispositivi elettronici dell’auto. Lo studio può essere scaricato all’indirizzo:
http://www.autosec.org/pubs/cars-oakland2010.pdf

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