Steve Jobs sfratta Flash
Da Milano – Qualche tempo fa un mio amico editore, probabilmente esasperato dal mio continuo parlare di iPhone, iPad, SDK e compagnia, mi disse: “Tanto la versione 5 di Adobe CS permetterà di creare applicazioni Flash per iPhone e questo renderà lo sviluppo per quel tipo di piattaforma molto più diffuso e semplice”.
Senza conoscere i successi sviluppi gli risposti immediatamente che si sbagliava. Perché mai Apple, dopo aver creato un sistema chiuso, perfettamente funzionante, dovrebbe lasciare degli spiragli di ingresso, diciamo delle brecce, alla concorrenza?
Il meccanismo di sviluppo attraverso l’SDK e la distribuzione via Apple Store rappresentano in questo momento un modello vincente gestito in modo perfetto da Apple.
Logico che molti vorrebbero entrare in questo business e raggiungere i circa 60 milioni di terminali (iPhone e iPod touch a cui si aggiungeranno gli iPad) che la casa di Cupertino gestisce in modo perfettamente autoctono. Ma è altrettanto logico che proprio Apple prenderà tutte le precauzioni del caso per tenere fuori la concorrenza. E’ comprensibile.
E’ un po’ come se ad un negoziante di borse venisse proposto di ospitare, dietro riconoscimento di percentuale, le borse del negozio concorrente. D’accordo, guadagnerebbe qualcosa in più, ma forse una parte della clientela finirebbe per migrare proprio nel negozio concorrente…
Proprio per arginare questo genere di problema Apple a bloccato l’immissione nell’Apple Store di applicazioni crossplatform ovvero di applicazioni nate con codice diverso dall’Objective C e successivamente adattate per iPhone.
Infatti, il nuovo SDK 4, da poco rilasciato, non prevede l’utilizzo di applicazioni cross platform di questo tipo. Occorre compilare tutto in Objective C. Questo chiude la questione una volta per tutte.
Certo, ci possono essere aziende che potranno cercare di mettere a punto strumenti di sviluppo paralleli all’SDK e, magari, più semplici da utilizzare, ma Apple presumibilmente prenderà di volta in volta le opportune contromisure per preservare la “sua riserva di caccia”.
Per giustificare la decisione di escludere l’esecuzione di Flash in ambiente iPhone/iPad, Steve Jobs ha utilizzato una lettera aperta dicendo, grosso modo, che Flash è nato per un ambiente PC comandato coi mouse ed è poco versatile su smartphone touchscreen e dispositivi palmari.
Adobe dal canto suo ha capito che la battaglia è persa per sempre. Non stupisce quindi l’annuncio che non saranno più investite risorse nello sviluppo di questo progetto volto a creare applicazioni Flash per iPhone, anche se la suite Adobe CS 5 includerà lo stesso questa funzione (benché resa inutile dal provvedimento di Apple di aggiornare il suo SDK).