I social network superano le e-mail
Da Milano – Il bisogno di comunicare e condividere informazioni è stato avvertito dall’uomo fin da tempi antichissimi. Il servizio postale tradizionale, quello che utilizziamo a tutt’oggi, si ritiene sia nato intorno al 4000 avanti Cristo in Cina, dove messaggeri a cavallo percorrevano le immense distese recapitando semplici messaggi che, nel corso del tempo, sono diventati documenti sempre più articolati e impreziositi, si pensi alle lettere con sigilli in ceralacca tanto in uso dal 1400 (dopo Cristo) in poi.
La posta tradizionale ha resistito, come strumento principale di scambio dei messaggi, fino al 1972, quando Ray Tomlinson installò su ARPANET un sistema in grado di scambiare messaggi fra le varie università, ma chi ne ha realmente definito il funzionamento è stato Jon Postel, un informatico statunitense che ha contribuito in maniera significativa allo sviluppo della rete Internet.
Si può dire che la posta elettronica nel giro di una trentina di anni abbia spazzato via un sistema di comunicazione, quello della posta tradizionale cartacea, vecchio di 6000 anni, imponendo nuove regole.
Ma la gloria si sa dura poco. E tutti gli imperi, per quanto estesi e radicati, prima o poi finiscono.
Così anche la posta elettronica deve oggi fronteggiare nuovi meccanismi di comunicazione che, specie tra i giovani, risultano essere decisamente più utilizzati, come Twitter e Facebook.
Uno specchio più preciso della situazione ce lo fornisce una recente ricerca di Chadwick Martin Bailey (http://www.cmbinfo.com).
Secondo questo interessante studio, Facebook, come mezzo di scambio e diffusione contenuti, sembra stia cominciando a insidiare molto da vicino la classica e-mail, in particolare la fascia di età di ragazzi compresa tra i 18 e i 24 anni (e presumibilmente anche al di sotto anche se la ricerca parte da questo dato) utilizzano prevalentemente Facebook come strumento di condivisione dei contenuti (76%) pur affiancandolo all’uso dell’e-mail definiamola “tradizionale (70%).
Twitter viene utilizzato solo dal 14% delle persone comprese in questa fascia d’età ma gli utenti sono in grande ascesa, il Blog di Twitter ha reso noto che a gennaio 2010 si è registrata una media di 50 milioni di tweet (messaggi) al giorno (circa 600 tweet al secondo). Questo significa un aumento del 1400% rispetto a gennaio 2009, quando i tweet giornalieri erano circa 2,5 milioni (nel 2008 la media era di 300.000 tweet al giorno e nel 2007 di 5.000).
La particolarità di Twitter è la concisione dei messaggi: non si possono superare i 140 caratteri per messaggio questo lo rende uno strumento molto simile agli sms che, peraltro, consentono l’uso di ben 160 caratteri.
Logico che gli stessi fruitori degli sms, in gran parte giovani, trovino delle familiarità tra i due mezzi di comunicazione.
Aprire un account Twitter è semplicissimo, basta collegarsi alla pagina http://twitter.com e cliccare su Iscriviti. Quindi scegliere un nome utente e inserire gli altri dati richiesti. Verrà inviata un’ e-mail di conferma. Basta cliccare sul link nel messaggio e si è pronti per il primo tweet! Twitter è inoltre disponibile per le principali piattaforme mobili con cui si integra egregiamente, come iPad e iPhone. In particolare per iPad si segnala l’applicazione iStreamer che consente di tenere traccia di tutti i feed RSS di Twitter e FaceBook in un unico comodo ambiente di lavoro tridimensionale.
Se i social network incalzano, l’e-mail continua comunque a tenere il suo primato specie tra gli utenti compresi nella fascia d’età tra i 45 e i 65 anni che utilizzano quasi esclusivamente la cara “vecchia” posta elettronica. Inoltre l’e-mail si fa preferire come strumento di lavoro e, negli uffici, conserva il suo primato.
Semmai un dato che dovrebbe fare riflettere circa l’avvento di tutti questi nuovi strumenti elettronici è l’imbarbarimento della lingua. Basta leggere un’e-mail, un tweet o un commento su facebook per rendersi conto di come l’italiano in bella forma e grafia delle vecchie lettere sia solo uno sbiadito ricordo.