Il cyber crime costa 114 miliardi di dollari all’anno

hacherDa Milano – Per la prima volta un’indagine Norton calcola il costo globale legato al crimine informatico, che ammonta a 114 miliardi di dollari all’anno. Se consideriamo il valore attribuito dalle vittime al tempo perso a causa del cyber crime, lo studio rivela una spesa di altri 274 miliardi di dollari. In Italia il 68% degli intervistati ha subito attacchi informatici negli ultimi 12 mesi, subendo una perdita di 617 milioni di euro in costi finanziari e altri 6 miliardi di euro valutati in termini di tempo perso per risolvere gli attacchi informatici. Con 431 milioni di vittime a livello globale e una spesa di 388 miliardi di dollari che comprende i costi finanziari per le vittime e il valore attribuito dagli utenti al tempo perso, il costo totale del crimine informatico supera il mercato nero di marijuana, cocaina e eroina messe insieme (288 miliardi di dollari).

Secondo il Norton Cybercrime Report 2011 più di due terzi degli adulti (69%) è stato vittima di un crimine informatico. Ogni secondo sono 14 gli utenti che subiscono attacchi e ogni giorno se ne contano più di un milione.  Per la prima volta, il Norton Cybercrime Report rivela che il 10% degli adulti ha sperimentato un episodio di crimine informatico sul proprio dispositivo mobile. Anche l’Internet Security Threat Report, Volume 16 di Symantec [v] ha registrato un aumento del 42% delle vulnerabilità mobile nel 2010 rispetto al 2009, evidenziando la tendenza dei criminali informatici a indirizzare il loro interesse all’ambito mobile. Oltre alle minacce sui dispositivi mobili, la crescente interazione sui social network e la mancanza di protezione sembrano essere alcune delle principali cause della crescita del numero delle vittime.


Uomo, Google Generation, Mobile
Secondo lo studio, sono gli uomini tra i 18 e i 31 anni appartenenti alla cosiddetta Google Generation, che accedono a Internet dai dispositivi mobili ad essere i più vulnerabili ai crimini online: infatti, 4 su 5 (80%) hanno sperimentato una qualche forma di attacco. Il 33% degli utenti di smartphone in Italia utilizza tali dispositivi per accedere a Internet e l’8% di tutto il crimine informatico si verifica su dispositivi mobili. Nonostante la diffusione del crimine informatico sui dispositivi mobili, il 78% non utilizza una password per proteggere il dispositivo da accessi non autorizzati alle informazioni personali e il 30% scarica applicazioni da siti web non ufficiali. Solo il 13% possiede un software di sicurezza mobile aggiornato e il 10% utilizza applicazioni in grado di verificare la sicurezza dei file e dei siti web e in grado di eliminare le informazioni personali in caso di furto o smarrimento.


A livello globale, le tipologie di minacce più diffuse sono i virus e il malware, con il 54% degli intervistati che dichiarano di averli subiti. Ai virus seguono le truffe online (11%) e i messaggi di phishing (10%). Anche in Italia il 62% degli utenti è stato colpito nell’ultimo anno da virus o malware ma il crimine informatico n. 2 è rappresentato dalle molestie sessuali online: il 55% degli intervistati ha infatti subito attacchi di questo tipo. Frequenti sono stati anche gli attacchi ai profili dei social network, che hanno sperimentato il 55% degli utenti italiani. Quest’anno l’Internet Security Threat Report, Volume 16 di Symantec ha rilevato più di 286 milioni di tipologie di malware rispetto ai 240 milioni nel 2009, registrando un aumento del 19%. [vi]


In Italia gli uomini hanno maggiori probabilità di rimanere vittime del crimine informatico rispetto alle donne, 70% rispetto a 67%. Ciò è dovuto principalmente alle loro rischiose abitudini online. Infatti, mentre gli uomini preferiscono visualizzare siti web con contenuti erotici, comunicare con estranei, trascorrere il tempo su siti di appuntamenti online e giocare d’azzardo, le donne si dimostrano più attente e comunicano con amici piuttosto che con estranei, fanno shopping e trascorrono più tempo degli uomini sui social network. Il 19% delle donne ha infatti dichiarato che una vita senza social network comporterebbe la perdita di contatti con molti amici, rispetto al 8% degli uomini.


Gli utenti sottovalutano le minacce del cyber crime“, ha commentato Silvia Signorelli, consumer marketing manager Symantec Italia. “Il crimine informatico è molto più diffuso di quanto la gente immagini. Negli ultimi 12 mesi, sebbene un numero 3 volte superiore di intervistati ha avuto esperienza di un crimine online rispetto alle vittime che hanno subito un crimine nel mondo fisico, meno di un terzo degli utenti ritiene di poter diventare più facilmente vittima di un crimine online che non di un crimine comune nel corso dei prossimi 12 mesi. Inoltre, sebbene il 91% degli intervistati in Italia concorda nel ritenere che debbano essere previste più azioni in grado di consegnare i criminali alla giustizia, la lotta al crimine informatico è una responsabilità che va condivisa. Gli utenti dovrebbero infatti prestare maggiore attenzione e investire in sicurezza, adottando soluzioni di protezione aggiornate in grado di salvaguardare le proprie attività online“.


Il divario tra l’essere consapevoli e l’agire concretamente è dimostrato dal fatto che, mentre il 79% afferma di conoscere i rischi del crimine informatico, la maggior parte degli utenti italiani non adotta le precauzioni necessarie. Il 69% afferma infatti di non avere una suite di sicurezza aggiornata in grado di proteggere le informazioni personali, dato che a livello mondiale corrisponde al 41%. Inoltre, meno della metà controlla regolarmente l’estratto conto della propria carta di credito per evitare le frodi (47%) e il 61% non utilizza password abbastanza complesse oppure non le cambia frequentemente. Infine, tra coloro che accedono a Internet tramite il proprio dispositivo mobile, solo 13% ha installato la soluzione di sicurezza più aggiornata.

Maggiori informazioni sul Norton Cybercrime Report a livello globale e per ogni Paese in cui è stata condotta l’indagine sono disponibili al seguente link: http://norton.com/cybercrimereport

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