Le 5 canzoni antitraffico
Da Milano – Aggressività, ansia e stress: bastano solo 20 minuti nel traffico perché gli effetti si facciano sentire in modo pesante sulla salute dei automobilisti. A risentirne sono soprattutto i maschi: sette volte di più delle donne, più propense alla rassegnazione e all’accettazione che alla rabbia. Insomma, oltre a rendere sempre più congestionate e invivibili le città, ingorghi e code incombono sulla condizione psicofisica dei cittadini, tanto da essere considerate più stressanti della seduta dal dentista e del proverbiale pranzo coi suoceri. Ad esserne consapevoli poi sono soltanto un maschio su due e soltanto una donna su tre (33%). Per mantenere i nervi saldi, l’85% degli italiani ricorre al potere calmante della musica. E arriva la Top 5 delle canzoni anti-traffico.
Sono i risultati di una ricerca realizzata da TomTom a livello europeo, che ha coinvolto 9.865 persone tra i 18 e i 64 anni in 11 Paesi, e che si è svolta in due fasi successive. Prima di tutto, sono stati condotti dei test medici su un gruppo di automobilisti (divisi equamente tra maschi e femmine) per verificare sul campo – letteralmente “on the road” – l’effetto del traffico sul livello di stress.
Il dottor David Moxon, psicologo della salute, ha infatti misurato due importanti indicatori dello stress nella saliva degli automobilisti coinvolti nell’esperimento. I risultati hanno dimostrato che dopo 20 minuti nel traffico, i livelli di stress erano già aumentati, ma in maniera decisamente diversa nei maschi rispetto alle femmine. Gli uomini hanno mostrato infatti un aumento 7 volte superiore rispetto a quello delle donne.
“I maschi mostrano la tipica risposta ‘attacca o fuggi’ – Spiega David Moxon – e il fatto che non siano coscienti di tale atteggiamento, e che non riescano a controllarlo, potrebbe avere effetti particolarmente negativi su coloro che regolarmente passano diverso tempo in auto”. La ricerca inoltre ha verificato come una prolungata esperienza nel traffico produca una diminuzione delle funzioni immunitarie, innalzamento della pressione sanguigna e persino un aumento del tasso glicemico.
La ricerca mette in luce anche tutta una serie di sintomi significativi, sebbene gli automobilisti sembrano esserne inconsapevoli. Dopo 20 minuti passati al volante infatti, il 67% delle donne e il 50% dei maschi sostenevano di non essere affatto sotto stress, mentre gli indicatori fisiologici dimostrano esattamente il contrario. Con conseguenze anche pesanti. Dal punto di vista fisico, i sintomi includono vertigini, difficoltà respiratorie, dolori muscolari e mal di pancia, mentre sul fronte psicologico si riscontrano agitazione e riduzione della capacità di guidare.
Per verificare questi risultati dal punto di vista degli automobilisti, TomTom ha commissionato un’indagine a ICM Research, uno dei più importanti istituti di ricerca inglesi, cha ha intervistato quasi 10mila persone, e che in Italia ha coinvolto 1002 automobilisti (49% uomini e 51% donne). Otto italiani su dieci affermano di passare quotidianamente del traffico più di 30 minuti della loro giornata.
Ecco perché lo stato d’animo di chi si mette in macchina non può certo essere ottimistico. Per il 35% lo stato d’animo prevalente è di rassegnazione, mentre il 30% si dice esplicitamente stressato. I frustrati sono il 15%, contro il 13% di arrabbiati. Insomma, il traffico è una delle principali cause di stress, tanto che un italiano su tre (30%) la mette al primo posto in assoluto, più della seduta dal dentista (27%), del rientro dalle vacanze (14%) e del proverbiale pranzo coi suoceri. Addirittura, il 2% degli intervistati paragona la tensione da ingorgo a quella che si prova assistendo alla finale dei Mondiali di calcio.
La cosa che più fa arrabbiare gli italiani è proprio la percezione di buttare il proprio tempo (50%), più dei soldi sprecati in carburante (9%), del fatto di non capire la causa del traffico (15%) o dell’eterna condanna ad arrivare in ritardo (19%). Come impiegare il tempo speso in auto? C’è chi si limita a parlare con chi si trova intrappolato nella stessa macchina (17%), chi mangia o beve (8%) e chi si trucca (13%).
Un italiano su tre parla al telefono (35%), ma la stragrande maggioranza ricorre al potere calmante della musica (62%). L’85% degli intervistati infatti sostiene che sia proprio questo l’unico modo per contrastare l’effetto del traffico sul proprio umore e sui propri nervi, tanto che 16% trova addirittura conforto nel cantare a squarciagola le proprie canzoni preferite. L’indagine ha consentito di stilare una classifica delle “hit da traffico”: al quinto posto c’è On the road again, il classico blues di Willie Nelson, al quarto gli intramontabili Beatles con Drive my car, al terzo, per i più arrabbiati, c’è Highway to hell degli Ac/Dc, al secondo posto gli Eagles con Take it easy e al primo posto il classico dei Queen I Want to Break Free, vero e proprio inno alla liberazione dal traffico, che TomTom ha prontamente adottato.
“Molti utenti ormai considerano il traffico come un male necessario, ma questa ricerca prova che noi abbiamo l’obbligo di combattere contro questo modo di pensare – spiega Luca Tammaccaro, Vice President Sales TomTom. Come abbiamo affermato nel nostro Manifesto sul Traffico, il nostro impegno è quello di impiegare il nostro know-how e la nostra tecnologia per abbattere il traffico migliorando cosí la vita dei nostri utentii”.
In conclusione, i risultati della ricerca provano che il traffico produce conseguenze davvero gravi sui singoli automobilisti e sulla società in generale. TomTom si è data come missione quella di liberare i propri utenti dal traffico e il lancio della promozione Break Free grazie alla quale, per ogni navigatore TomTom Go Live acquistato, ogni utente può avere fino a 100 euro di pedaggi Telepass e il canone Telepass Premium per un anno, va proprio in questa direzione.
La Top 5 delle hit antitraffico:
1. I Want to Break Free – Queen
2. Take it Easy – Eagles
3. Highway to Hell – AC/DC
4. Drive my Car – The Beatles
5. On the Road Again – Willie Nelson