Spam, l’Italia nelle 6 nazioni che “contano” nel mondo
Da Milano – Come per il rugby, anche nello spam l’Italia è nelle sei nazioni “migliori” al mondo, secondo il report di Febbraio 2011 di Kaspersky Lab, leader mondiale nella sicurezza informatica. In testa alla classifica si conferma l’India, responsabile del 8,83% del traffico spam a livello mondiale, seguiti a distanza da Russia (4,7%), Brasile (4,6%) e Indonesia (4,2%). Con un 4,1% (+ 1,7% rispetto al mese precedente) la Corea del Sud prende il posto dell’Italia che rimane al sesto posto, responsabile del 4% del traffico spam sul web.
“Gli spammer stanno gradualmente recuperando la loro posizione, dopo la chiusura delle botte più importanti nella seconda metà del 2010. Si prevede in aprile-maggio 2011un ritorno ai livelli di spam dell’81-82% del traffico complessivo” – afferma Maria Namestinikova, Seniore Analyst di Kaspersky Spam Lab.
Il ritorno degli USA. Nella classifica mondiale gli Stati Uniti sono ottavi – con il 3,5% – ma stanno recuperando posizioni dopo la chiusura della botnet Pushdo Cutwail nell’agosto 2010, quando il volume di spam made in USA toccò il record minimo di 1-1,5%. Se i trend saranno confermati, si prevede che in primavera gli Stati Uniti rientrino nelle 6 nazioni che “contano”. Le autorità tuttavia non stanno a guardare. Un documento congiunto redatto da funzionari cinesi e americani dal titolo ‘Combattere lo spam per costruire la fiducia’ dovrebbe essere infatti pubblicato nel mese di marzo. “Questo è un evento importante per il settore – ha spiegato Maria Namestnikova – Lo spam è un business internazionale e regionale, le misure per farvi fronte devono andare al di là dei singoli Stati. Speriamo che questa iniziativa incoraggi funzionari di altri paesi a seguire l’esempio”.