ItaliaProgrammi.Net: come difendersi dalle richieste di denaro
Da Milano – In questi giorni ci è capitato di ricevere una segnalazione da parte di un nostro collaboratore (a dire il vero la vittima è il figlio minorenne che voleva scaricare Flash Player – free) a cui la società www.italia-programmi.net chiede il pagamento di un canone di 96 euro all’anno per scaricare programmi dal suo sito. Funziona così: l’utente si registra con un nome qualsiasi, anche fittizio, con l’idea di scaricare dei programmi gratuitamente, il sito rileva l’indirizzo IP, come unico dato rilevante, e invia, alla mail utilizzata per l’iscrizione, un contratto intestato con i dati inseriti. Se vi siete registrati come Topolino vi troverete un contratto intestato a Topolino. Divertente. Ma fino a un certo punto.
La società era già stata segnalata per il suo comportamento non limpido da Striscia la notizia e in rete sono presenti numerosissime proteste. Basta digitare Italia-Programmi in un motore di ricerca per rendersene conto.
Chiunque riceva richieste di denaro può rispondere con un’e-mail contenente questo documento dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato del 25 Agosto 2011 che già stigmatizza il comportamento della società.
In caso si ulteriori richieste il consiglio è di non fare nulla. La società ha sede legale nelle Seychelles (ma guarda che strano…), forse per mettersi al riparo da questioni legali scomode o forse perché amano le spiagge assolate. Chissà. Il fatto è che per avviare una procedura esecutiva per il recupero del credito devono (decreto ingiuntivo, precetto, pignoramento ecc.) domiciliarsi in Italia. Probabilmente molti utenti non vedono l’ora che lo facciano per avviare la procedura di opposizione (ex art. 645 cpc) e aprire magari altri scenari legali. Tra l’altro il sito distribuisce programmi con licenza GPL (Gimp) e Free (Flash Player), anche in questo caso sarebbe interessante capire se questi programmi possono rientrare in un canone per il download che equivale a una sorta di commercializzazione.