L’Osservatorio Sicurezza Informatica lancia l’allarme sulla vulnerabilità delle reti italiane di comunicazione

Posted On 18 Gen 2012
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chinaDa Milano Secondo l’intelligence la Cina guarda con un certo interesse alle reti italiane di comunicazione, in particolare, attraverso due aziende in forte espansione in Europa, Zte e Huawei.
In Italia la tecnologia Huawei è destinata ad essere utilizzata nella rete di telecomunicazione a banda larga per garantire la connettività nazionale e internazionale alla comunità scientifica e accademica. Tuttavia, proprio nei confronti della Huawei, gli Stati Uniti hanno più volte posto il veto per acquisizioni nel settore telecomunicazioni, a causa dei suoi presunti legami con le Forze armate della Repubblica popolare cinese.


Nell’era della globalizzazione del mercato è fondamentale capire a chi affidiamo la sicurezza delle nostre comunicazioni essendo la telecomunicazione un settore di importanza strategica – spiega Mirko Gatto, dell’Osservatorio Nazionale per la Sicurezza Informatica e CEO di Yarix. Il pericolo di aprire le nostre frontiere a grandi aziende straniere del settore Tlc che potrebbero avere interessi diversi da quelli italiani e delle aziende italiane esiste e non deve essere sottovalutato. Tali tecnologie – continua Gatto – oltre a svolgere un ruolo essenziale per lo sviluppo di un paese, sono implicate in sistemi delicati, come nel caso di Huawei: sulla sua rete, infatti, si susseguono rapidamente informazioni sensibili relative a studi, brevetti, ricerche scientifiche. Con questi sistemi introdursi nei segreti tecnologici e industriali di altri paesi a beneficio del proprio sviluppo economico, potrebbe essere potenzialmente molto semplice“.

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