Taito sbarca al Vigamus
Da Roma – AIOMI, il Movimento per la Cultura del Videogioco, annuncia che Roma sta per essere pacificamente invasa dai temibili “alienini” giapponesi che nel 1978 fecero impazzire il mondo, portando il Videogioco all’attenzione del pubblico di massa e causando addirittura la penuria delle monete da 100 yen necessarie per giocare una partita.
TAITO Corporation, la leggendaria software house nipponica creatrice di SPACE INVADERS, ha infatti inviato a VIGAMUS – The Video Game Museum of Rome un cabinato originale del capolavoro di Tomohiro Nishikado, che sarà funzionante e giocabile nell’area interattiva del museo.
SPACE INVADERS sarà presente in forma permanente nel VIGAMUS a partire da sabato 3 novembre, e il suo arrivo nel museo sarà celebrato con una tavola rotonda dedicata proprio al mitico shooter spaziale, una classica icona che è diventata letteralmente sinonimo di Videogioco.
“SPACE INVADERS non è un semplice videogioco, ma una pietra miliare della storia di questo medium”, ha dichiarato Marco Accordi Rickards, Direttore del VIGAMUS. “La partecipazione di TAITO Corporation al nostro progetto rende il Museo ancor più internazionale e completo”.
Yoichi Wada, presidente di TAITO, ha affermato: “Sono passati trent’anni dall’uscita del nostro primo videogioco, Space Invaders. Questo punto d’inizio è molto importante per noi, e per questo abbiamo scelto Space Invaders come logo sotto il quale condurre le nostre attività. L’attuale rapido sviluppo della information technology sta portando a una fusione tra giochi, musica e film, risultando in una nuova sintesi dell’intrattenimento. Per noi, la missione è uscire dall’attuale trend dell’intrattenimento per creare nuove forme di divertimento. Espandendo i servizi che offriamo, intendiamo configurarci per realizzare ‘storie’ che trascendono le limitazioni dei generi e dei media. TAITO si auspica una serie di possibilità senza limiti nel contribuire alla felicità dei suoi clienti. Forse Space Invaders diventerà il simbolo di queste illimitate possibilità”.