Due ricercatori dell’IIt presentano alla Presidenza del Consiglio: la Microturbina e il robot riabilitatore Arbot
Da Roma – I ricercatori dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova Emanuele Guglielmino e Jody Saglia hanno presentato oggi alla Presidenza del Consiglio dei Ministri le loro idee innovative per il Paese: la Microturbina e il robot riabilitatore della caviglia Arbot.
I due progetti dell’Iit, che sono stati illustrati ai referenti istituzionali e alle imprese, sono stati premiati nel 2012, nell’ambito del concorso “La tua idea per il Paese” che l’associazione ItaliaCamp, in collaborazione con la presidenza del Consiglio e 60 università italiane, ha riservato alle intelligenze più fertili delle 13 regioni del Centro Nord. Un barcamp lanciato con l’obiettivo di elaborare un’idea-programma per il Paese che ha visto 120 finalisti su sei diverse aree tematiche: lavoro e impresa; ricerca, scienza e tecnologia; economia e finanza; cultura e sociale; ambiente e infrastrutture; politica, istituzioni e Pa.
I due progetti elaborati in seno all’IIT di Genova offrono un contributo significativo all’innovazione nell’ambito energetico e nel welfare. La prima invenzione, presentata oggi da Emanuele Guglielmino, ingegnere elettrico genovese, team leader presso l’Istituto Italiano di Tecnologia, ha già ricevuto numerosi riconoscimenti (come il “Premio Nazionale per l’Innovazione 2013”, “Start Cup Ricerca -Sole 24 Ore” e il “Premio Nazionale dell’Innovazione” per la categoria cleantech) e riguarda il Progetto Microturbina: un generatore di energia alternativo ed eco-compatibile in grado di trasformare la pressione di un fluido presente nell’ambiente o in un impianto industriale (ad esempio in un gasdotto) in energia elettrica disponibile all’uso, direttamente in loco. L’innovativa microturbina del diametro di una moneta da 1 euro (14 mm), estremamente compatta e integrata in un unico componente può produrre fino a 30 Watt con aria alla pressione di 1 bar, ha un ciclo di vita di 10 anni e non ha bisogno di alcuna manutenzione per l’intero periodo d’utilizzo.
“Il dispositivo è impiegabile – spiega il responsabile del progetto Emanuele Guglielmino – nell’industria del gas, nel trasporto ferroviario o nautico o per alimentare sensori lungo corsi d’acqua per il monitoraggio ambientale in ambienti in cui sono presenti gas e/o aria in pressione (condotti del gas o impianti industriali) e fornire corrente anche in zone geograficamente impervie, dove il tradizionale trasporto di energia elettrica via cavo è oneroso“.
L’ingegnere eporediese Jody Saglia del Dipartimento di Advanced Robotics dell’IIT di Genova ha invece presentato Arbot (Ankle rehabilitation robot), una macchina che riunisce in un unico strumento le capacità manipolatorie del fisioterapista e l’abilità di un sistema hi-tech programmabile per la riabilitazione post traumatica della caviglia. Il progetto, sviluppato in collaborazione con i medici del centro Inail nell’ambito del progetto start-up Rehab Tech sullo sviluppo di robot per la riabilitazione motoria – è già stato premiato nel 2012 per la categoria “Life Sciences” alla Start Cup Ricerca – Il Sole 24 Ore, un’iniziativa promossa dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) in collaborazione con il quotidiano economico.
“In commercio sono già disponibili strumenti per la riabilitazione della caviglia, ma Arbot è unico nel suo genere – precisa il coordinatore del progetto, Jody Saglia – perché permette di fare attività di manipolazioni in autonomia, replicando i gesti dello specialista e valutando nel frattempo se il trattamento è eseguito correttamente”. Lo strumento, ideale per la riabilitazione degli sportivi, può inoltre misurare in modo continuo e oggettivo il recupero motorio e adattare l’esercizio terapeutico alle reali condizioni di disabilità. “Il paziente – spiega il ricercatore dell’IIT – potrà ad esempio fare riabilitazione a casa seguito in videoconferenza da un operatore, ricevendo un trattamento efficiente, mirato, intensivo e di facile accesso. Il terapista, nel frattempo, potrà trattare un numero maggiore di pazienti e definire nuovi percorsi riabilitativi“.
Dall’energia alla riabilitazione, queste le frontiere dell’innovazione portate alla Presidenza del Consiglio dai ricercatori dell’IIT Jody Saglia e Emanuele Guglielmino.