Hellbound : la recensione

Posted On 31 Ago 2020
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da Milano – I giocatori di vecchia data, come il sottoscritto, ricordano sempre con molto affetto e nostalgia i primi sparatutto in soggettiva degli anni ’90.Nel mio caso, il mio primo gioco fu  Wolfenstein 3D, installato su un piccolo floppy sul mio caro 486. Successivamente negli anni,  arrivarono i grandi nomi come: Doom, Duke-Nukem,  Kingpin, half-life, Unreal, Sin ecc. Erano tutti titoli, innovativi e molto divertenti. Una volta terminati, si alzava l’asticella della difficoltà con una nuova partita. Questa premessa serve a far capire agli utenti più giovani che un tempo il concetto di FPS, era sinonimo di abilità e di orde di nemici in tutte le direzioni. Infatti attualmente l’unico titolo che potrebbe riportarci in quel periodo è Doom ( 2016 ), ed è proprio a Doom che Hellbound vuole strizzargli l’occhio, senza troppe pretese, con un solo obiettivo. Riportare i giocatori alla “vecchia scuola” dei primi sparatutto. Passiamo ora alla trama del gioco. Il nostro pianeta è stato totalmente distrutto, ormai è invaso da demoni. Toccherà al nostro personaggio chiamato Hellgore, tornare in vita per sterminare una volta per tutte queste demoniache creature.
Questo gioco vuole immergere subito il giocatore nell’azione, senza perdersi troppo in Cut scene o tutorial. Qui siamo nella vecchia scuola, dove l’obiettivo era uno solo. Uccidere e sopravvivere. Avviato il gioco, si sceglie il livello di difficoltà adatto, se siete esperti scegliete da “old school” in su. Mentre giochiamo, nei suoi 7 livelli, notiamo la possibilità di avere un’armatura che va a ridurre i danni dei colpi avversari. I nemici ci affrontano come tanti anni fa, a flotte in tutte le direzioni, ma lo scopo del gioco era questo. Non trovo corretto definire Hellbound, un gioco pari alla sufficienza. Certo il titolo in se, non è molto lungo ma si tratta pur sempre di un indie dal costo di 12,49€ su Steam. La casa di sviluppo, Saibot Studios, ha voluto portarci indietro di 20 anni. Dove gli sparatutto in soggettiva, erano accompagnati, come in questo caso, da pezzi Metal e da un solo scopo, uccidere tutti i nemici il più velocemente possibile. Ecco la spiegazione dello scopo di Hellbound. I difetti non mancano certamente, tra questi capita che l’intelligenza artificile non sia molto elevata, ma possiamo tranquillamente passarci sopra, collegandoci alle righe sopra citate. I livelli in cui si svolge il gioco, ricordano i primi Quake e Doom di metà anni ’90. La giocabilità è frenetica e immediata, e nel complesso si tratta di un gioco molto frenetico e ricco d’azione. La colonna sonora è davvero ricca e potente, i pezzi Metal aggiungono una dose di ferocia al giocatore, rendendo tutto molto “diabolico”. Le armi invece, sono un’altro punto a sfavore, sono solo 5, e per come siamo abituati oggi, potrebbe far storcere il naso a qualcuno. Nulla vieta che magari con un aggiornamento, possano essere corrette sia l’IA dei nemici e aggiunta qualche nuova arma. Concludendo, Hellbound mi ha divertito, ho trovato solo questi due difetti legati al comportamento dei nemici, e al numero ridotto di armi, anche se questo non mi ha affatto rovinato l’esperienza. Se siete alla ricerca di un gioco “vecchio” con una veste moderna HellBounf farà al caso vostro, sopratutto una volta terminato e sbloccato un nuovo livello di difficoltà! Vi lasciamo alla nostra video recensione.

Voto : 7,5

 

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