Paper,Please : la recensione
da Milano – Recensiere un titolo di Lucas Pope è sempre un piacere, ma nello stesso tempo è sempre difficile. Questo sviluppatore, riesce sempre a offrire tematiche importanti, in chiavi videoludiche, dedicate a una cerchia di utenti, che vanno oltre alla classica visione di videogioco, volendo qualcosa in più. Questo è il caso di Paper, Please. Siamo a Arstotzka, nel 1982, fino a pochi giorni prima non avevamo un lavoro, e mantenere la famiglia cominciava ad essere veramente dura. Il regime viene in nostro soccorso, senza ottenre una risposta negativa da parte nostra dobbiamo recarci alla dogana, e sederci nell’ufficio immigrazione. Il nostro compito? Dobbiamo decidere chi può entrare e chi no! Una volta seduti dietro alla nostra scrivania, un fiume umano di persone ci darà i propri documenti. Per essere ammessi devono avere tre caratteristiche ben precise. Il passaporto non dev’essere assolutamente scaduto, il consolato deve avere il visto sul lavoro e devono avere un’assicurazione sanitaria. Se una di queste tre voci non risultasse chiara, oppure non corrispondesse al vero, il cittadino verrà espulso. Più controlli faremo, maggiore sarà la nostra
paga, che verrà data a fine giornata e verrà utilizzata tutta per mantenere i nostri cari. Mano a mano che proseguite, i controlli si intensificheranno ad altri documenti, come la patente di guida, libretti del lavoro e addirittura una volta che amplierete il vostro ufficio, avrete anche dei raggi X. Il periodo storico/politico del gioco si basa anche su tensioni molto alte, quindi gli attentati sono quasi all’ordine del giorno. Occorre avere mille occhi, molta dedizione e molta attenzione, se volete tenere la vostra famiglia al caldo e con le medicine per la febbre. Altra cosa che rende questo titolo molto emotivo, è la reazione dei personaggi, ed è qui che Lucas Pope metta la firma. Durante la nostra partita, abbiamo visto una ragazza che dopo non aver accettato di essere respinta, ha corso ugualmente verso l’ingresso della città ed è stata fucilata all’istante. Altri invece ci hanno minacciato, altri ancora hanno toccato tematiche importanti, date dalla disperazione che preferisco non elencarvi. Paper, Please è un gioco che vi da il potere di decidere sulla sicurezza della vostra comunità, ma allo stesso tempo, vi mette un’ansia pazzesca, perchè se non analizzate un certo numero di persone, la vostra famiglia ci andrà di mezzo e allo stesso tempo, se non prestate molta attenzione, potreste introdurre un potenziale terrorista e leggerne sui giornali del giorno dopo le terribili conseguenze. Dal punto di vista grafico, di tratta di un pixel art, dove nella parte alta dello schermo, vedrete le persona in coda e quelle che fate passare o rimandate, sulla sinistra il volto del cittadino/a con dei fumetti che fungono da classiche domande di rito, mentre sulla destra c’è lo spazio legato al controllo dei documenti. In conclusione, Paper Please è un titolo che trasforma il giocatore in un’attento adetto alla frontiera, simulandogli anche situazioni molto toccanti e disperate. Se foste interessati a trovarlo, lo potete trovare su Steam, PS4, iPad. Vi lasciamo alla nostra videorecensione.
Voto: 8