Mortal Kombat : Passione Retrogame
da Milano – Correva il 1992, le sale giochi esistevano ancora ed erano in buona salute, ma in quell’anno uscirà un cabinato che passerà alla storia assieme a Steet Fighter 2, ovvero Mortal Kombat. Nella cultura di massa, questi due titoli sono sinonimi assieme a King of Fighters di SNK, di picchiaduro “vecchio stampo”, un genere che negli ultimi anni è calato notevolmente, quasi come se l’interesse per un genere molto popolare nelle due decadi precedenti stia
piano piano svanendo… Si sceglie il personaggio, si scontrano vari avversari in 2 Round e si prosegue. Ma il picchiaduro sviluppato dalla Midway con la firma del noto designer, Ed Boon cambierà per sempre il genere di questa categoria. Immaginatevi di essere agli inizi degli anni ‘90, dove la censura era realmente controversa. Da un lato c’erano giochi espliciti per adulti visti su Atari e altre console a CD e dall’altra si accanivano su un videogioco come Mortal Kombat. Più che la censura a renderlo popolare, era l’estrema violenza e ciò che accadeva se vincevate i due round. Quando combinando una serie di tasti alla vittoria dei due round, si oscura lo schermo e il personaggio emette una mossa estremamente violenta che provoca ad esempio, un tuffo nell’acido che fino a pochi secondi prima, rappresentava un normalissimo sfondo… mentre pochi secondi dopo, troviamo il cadavere del nostro nemico reso ormai scheletrico dalle sostanze chimiche, e poco dopo ecco apparire la firma di questa serie… “Fatality”. Seppur in sala giochi il titolo mantenne la sua nuda e cruda violenza, le sucessive conversioni per console casalinghe furono pesantemente censurate. Anche se bastava aspettare la rivista mensile, e digitare i calssici “trucchi” per avere una maggiore violenza, andando a sbloccare l’effetto sangue. La grafica era molto belle e ricca di un’atmosfera veramente unica, quasi si poteva vivere il dramma e la tensione dei colpi dei poveri lottatori. I personaggi erano rappresentati da attori in carne e ossa. Venivano ripresi con una videocamera e successivamente digitalizzati. Questo permetteva di avere una grafica di qualità con una tecnica nota in quel periodo, vista anche in altri ambiti. Anche gli stage diverranno famosi, al punto che alcuni come il ponte, sarà presente anche nei capitoli attuali. Il primo capitolo vide la luce non solo su console a 16 bit, ma anche sulle leggendarie 8-bit che piano piano, si avvicinavano alla pensione. In questo primo capitolo, il famoso torneo di arti marziali tra Terra e l’Outworld, si svolgeva sull’isola di Shang Tsung. Il noto stregone che s’impossessava delle anime dei suoi avversari per rigenerarsi. Per consegnare all’imperatore dell’Outworld Shao Kahn le chiavi del regno della Terra, Shang Tsung ed i suoi guerrieri devono vincere 10 volte di seguito il Mortal Kombat e, poiché la Terra ha perso gli ultimi nove, il decimo torneo è quello decisivo. Questo primo capitolo segnerà l’inzio di un brand che ancora oggi mantiene un livello altissimo di violenza, accompagnato da milioni di fan che hanno reso questo gioco uno dei brand più famosi dell’industria dei videogiochi. Se siete interessati ad averlo il prezzo per le console si aggira attorno ai 12 loose salendo notevolente per le versioni con box, specie quelle per Mega Drive. Vi lasciamo alla nostra recensione.